recensione dji mavic air 2

Il nuovo DJI Mavic Air 2 è il drone che rappresenta il punto d’incontro tra quelle che sono le esigenze professionali e quelle amatoriali.

Con prestazioni e sopratutto con un prezzo competitivo, trova posto esattamente nel mezzo della famiglia Mavic, tra il piccolo Mavic Mini e il top di gamma Mavic 2 Pro.

Il design

Il design è preso in prestito quasi completamente dalla serie Pro: abbiamo sensori anti collisione (davanti, dietro e sotto), eliche identiche al Mavic 2 e un’autonomia che segna un record di durata, con i suoi 34 minuti di volo.

L’unica news sul lato hardware è rappresentata dal radiocomando, inizialmente profondamente criticato per il format più ingombrante, ma di cui tutti si sono innamorati dopo averlo provato.

Anche il protocollo di trasmissione è lo stesso dei droni DJI top di gamma: Ocusync 2.0. Un sistema ormai ampiamente testato, che rappresenta il golden standard della trasmissione radio di questi droni, riuscendo a raggiungere distanze fino a 6km.

Distanze che difficilmente si affronteranno nella realtà, ma che ci offrono molta stabilità di segnale quando ci troviamo di fronte ad ostacoli e dislivelli.

La fotocamera

La fotocamera, rispetto alla serie Pro, fa addirittura un salto in avanti alzando l’asticella a risoluzioni di 4K 60fps in modalità video, 48 MPX in modalità foto e addirittura 8K in modalità Hyperlapse. Numeri che fanno impressione, ma che battono solo sulla carta le capacità del sensore più grande di cui è equipaggiato il Mavic 2 Pro.

Il sensore della fotocamera del Mavic Air 2 non ha però solo grandi numeri: è anche in grado di raggiungere importanti risultati nel campo della gamma dinamica, essendo molto sensibile nei suoi scatti sia alle luci che alle ombre.

Presenti anche specifiche modalità di per ottenere questo aspetto senza bisogno di post-produzione, con le Smart Photo e HDR nei video. Sono presenti tutte le opzioni che un professionista potrebbe desiderare: profilo D-Cine Like in modalità video e formato RAW in modalità foto.

Prestazioni di volo

Altro punto di forza è rappresentato dal sistema di volo autonomo, con follow del soggetto da davanti, dietro e di lato, oltre alla presenza di un follow anche con movimento circolare.

Sono presenti tutte le transizioni automatiche con riconoscimento intelligente del soggetto, ed è anche presente la modalità Hyperlapse, ottimizzata anch’essa con la possibilità di centrare un soggetto d’interesse.

Ricordiamo che è necessario un patentino per operazioni non critiche per pilotare questo drone, in quanto raggiunge un peso in volo di circa 560 grammi, superiore al limite di legge di 250 grammi, rispettato invece dal Mavic Mini.

Il drone in volo risulta molto veloce già in modalità normale con tutti i sensori anti collisione attivi, mentre nella modalità Sport raggiunge picchi di quasi 70Km/h. Fate quindi molta attenzione allo spazio di frenata necessario quando sfrecciate a tutta velocità nel cielo.

La stabilità delle riprese è ovviamente assoluta in tutte le condizioni, soprattutto in quelle ventose. Da segnalare che in modalità Hyperlapse, la corretta riuscita del movimento sarà abbastanza relativa alle condizioni meteo.

DJI Fly App

L’applicazione da installare sul proprio smartphone per dialogare in tempo reale con il drone, continua ad essere la stessa DJI Fly utilizzata dal Mavic Mini: un’app giovane e leggera che sembra essere quella che DJI adotterà per tutti i suoi droni consumer.

Insomma, Mavic Air 2 è un drone per chi cerca un’esperienza di volo vicina a quella che cercano i professionisti, immagini di qualità superiore e stabilità di segnale pressoché imbattibile.

Puoi trovare maggiori informazioni su Mavic Air 2 nella recensione sul mio canale.

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